TERAMO – Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza di condanna a 30 anni di reclusione emessa dalla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila nei confronti di Salvatore Parolisi per l’omicidio della moglie Melania Rea. La donna venne uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 nel bosco di Ripe di Civitella. In primo grado Parolisi era stato condannato all’ergastolo. "Gravi sono gli indizi consistenti, cioè resistenti alle obiezioni, e quindi attendibili e convincenti". È un passaggio delle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila sulla sentenza di secondo grado a 30 anni .L’avvocato Valter Biscotti, uno dei due difensori di Salvatore Parolisi, ha annunciato il ricorso in Cassazione nel termine previsto dalla presentazione delle motivazioni della sentenza di secondo grado. "Per ora so solo che si tratta di motivazioni corpose – ha spiegato Biscotti -: nei contenuti le dobbiamo sviluppare, sicuramente nei termini previsti dei 45 giorni presenteremo ricorso in Cassazione". I termini per presentare il ricorso in Cassazione partono, secondo quanto si è appreso, dal prossimo 28 dicembre. Le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila sono contenute in un faldone di 148 pagine. Parolisi era stato condannato in appello a 30 anni di reclusione lo scorso 30 settembre per avere ucciso la moglie Melania Rea nel boschetto di Ripe di Civitella, in parziale riforma della condanna all’ergastolo inflitta nei suoi confronti il 26 ottobre 2012 dal gup del Tribunale di Teramo. L’ex militare è rinchiuso nel carcere Castrogno.
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